Taglio agli 80 euro in busta paga: ecco chi non potrà più riceverli.

 80 euro busta paga

Il nuovo governo Renzi è al lavoro per cercare di soddisfare tutti i suoi elettori sulla base delle promesse e delle iniziative di cui lo stesso Renzi si è fatto promotore, tra tagli e aumenti del nuovo decreto chiamato“Misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale. Per un’Italia coraggiosa e semplice“.

Tra le tante iniziative, una delle più attese, sembra essere quella dei tagli all’Irpef e Irap, ma da quanto sembra, nel testo varato dal Consiglio dei ministri ci sarebbero alcune novità. La prima riguarda il taglio all’Irpef, che porta i famosi 80 euro in busta paga, non spetterà a tutte quelle famiglie monoreddito con figli, le quali dovranno attendere la prossima legge di stabilità del 2015. “Saranno prioritariamente previsti interventi di natura fiscale che privilegino, con misure appropriate, il carico di famiglia e, in particolare, le famiglie monoreddito con almeno due o più figli a carico“, questo quanto si legge nell’articolo 1 relativo al bonus Irpef per il 2015.

Altra novità, riguarda il pagamento della Tasi .Previste tre scadenze,ovvero:
– il 16 giugno per i residenti nei Comuni che abbiano deliberato l’aliquota entro fine maggio scorso
– il 16 ottobre per i contribuenti residenti nei Comuni che delibereranno entro il 10 settembre
– 16 dicembre nel caso in cui non venga fatta alcuna delibera per quella data. In questo caso l’aliquota applicata sarà quella base dell’1 per mille.

Ed ancora, previsto un aumento, o meglio il raddoppio per il rinnovo del passaporto. Il nuovo decreto, firmato Giorgio Tonini, abolisce la tassa annuale ma aumenta il contributo per il rilascio del passaporto al quale si aggiunge il costo del libretto.
Il decreto, inoltre, stabilisce anche il taglio dell’Irpef, che in ogni caso, si potrà valutare il prossimo anno, ovvero quando ci sarà un taglio del 5% sui redditi fino ai 19.000 euro.

Altre novità riguardano:

– il taglio del 10% dell’Irap che scatterà a partire dal 2015
– nessun tipo di taglio per la sanità
– tagli agli enti locali poco trasparenti
– tolti 150 milioni per gli F35 alla difesa
– ridotte le auto blu a 5 per ogni ministero

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