Arriva il Rimborso per la fatturazione di 28 giorni: ecco come ottenerlo.

rimborso fatturazione 28 giorni

In seguito alla legge che impone lo stop alle compagnie telefoniche sulla fatturazione a 28 giorni, gli stessi operatori sono corsi ai ripari annunciando gli aumenti, di circa l’8,6%, delle principali tariffe di abbonamenti e rete fissa.
Davanti a questo scenario pessimo per gli utenti, l’Unione Nazionale Consumatori non ha perso tempo ed ha denunciato tutti i principali operatori telefonici all’Autorità delle Comunicazioni e della Concorrenza e del Mercato.

Tutti gli operatori hanno infatti annunciato le modifiche sui prezzi tramite un semplice sms, omettendo il fatto che gli utenti possono recedere in maniera gratuita e rimandando di fatto la cosa ad una chiamata al servizio clienti o ad un link che nella maggior parte dei casi non funziona.
C’è da citare ancora un comportamento subdolo da parte degli stessi operatori telefonici che stanno cercando di convincere gli utenti che la colpa degli aumenti non è la loro, ma della legge imposta dal governo, attraverso subdoli comportamenti dei vari servizi clienti o attraverso campagne pubblicitarie ambigue.

L’Associazione dei Consumatori sta comunque raccogliendo quante più adesioni è possibile per poter inoltrare una class action contro tutti gli operatori telefonici al fine di poter ricevere rimborsi di tutte le somme ingiustamente prelevate.
La storia della fatturazione a 28 giorni inizia circa due anni fa quando tutti i principali operatori si sono inventati questo stratagemma per ottenere 13 mensilità in un anno. Tale operazione fu subito combattuta da tutte le principali Associazioni dei Consumatori, che hanno ottenuto un anno dopo un importante provvedimento dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni che ha comminato una multa di 1,16 milioni di euro per ogni singolo operatore (Tim, Wind Tre, Fastweb e Vodafone, con l’invito ad adeguare le proprie tariffe ad una fatturazione a 30 giorni, come sancito dall’ultima Legge di Bilancio.

L’invito da parte dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha dato tempo a tutte le compagnie fino al giorno 4 Aprile 2018 per poter adeguare tutte le offerte alla nuova legge, pena un indennizzo forfettario di 50 euro per ogni singolo consumatore più un euro per ogni giorno di ritardo per l’adeguamento.
Il problema della fatturazione a 28 giorni non è un’esclusiva degli operatori di telefonia mobile e fissa, ma anche società come Sky si sono adeguate a questo squallido stratagemma, sfruttando anche il fatto che la legge combatteva esclusivamente gli operatori telefonici, lasciando di fatto fuori le pay tv.

Per fortuna l’Unione Nazionale Consumatori è subito intervenuta invitando l’AGCOM a sanzionare anche Sky per il comportamento scorretto, in quanto sono stati segnalati anche diversi casi in cui la pay tv satellitare si è attardata nei recessi gratuiti al fine di poter riscuotere quanto più possibile, nella maggior parte dei casi in maniera indebita.
Gli operatori telefonici si sono più volte rifiutati in questi ultimi mesi di adeguare le proprie tariffe ad una fatturazione a 30 giorni, portando sempre diverse scuse che non hanno mai convinto il Parlamento, che per fortuna ha tenuto duro anche grazie all’interesse di alcuni deputati di PD e Movimento Cinque Stelle.
Anche il Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda si è pronunciato in maniera molto netta e critica nei confronti degli operatori telefonici definendo “inaccettabile” il loro comportamento, parlando di evidente scorrettezza nei confronti dell’utenza per la fatturazione a 28 giorni.

Per questo motivo il 14 Novembre è stata sancita la vittoria finale da parte degli utenti con il provvedimento finale secondo cui tutte le compagnie telefoniche dovranno adeguare entro 120 giorni tutte le proprie tariffe ad una fatturazione mensile e non più a 28 giorni.
Il provvedimento è stato già confermato e ratificato da parte della Commissione Bilancio del Senato, con una possibilità di sanzionare tutti gli operatori che non si adegueranno con delle multe molto più alte che possono arrivare anche a 5 milioni di euro, con estensione anche alle pay tv.
Non è purtroppo chiaro il comportamento che si dovrà tenere per quanto riguarda i soldi indebitamente prelevati negli scorsi mesi, quindi per ora le principali Unioni e Associazioni del Consumatori si stanno limitando alla sola raccolta delle adesioni prima di inoltrare una clamorosa class action che potrebbe portare le compagnie a dover risarcire tutti per svariate centinaia di migliaia di euro.

Come Ottenere il Rimborso:

Se siete quindi interessati a combattere per un rimborso, tenete d’occhio le principali Associazioni dei Consumatori e inviate la vostra pre adesione in attesa che parta la guerra alle società che indebitamente, aggirando le leggi, hanno preso soldi dalle nostre tasche in maniera ingiusta.
Se cercate ulteriori info o avete necessità di delucidazioni, potete contattare Altroconsumo.

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