Addio test d’ingresso di Medicina: l’iscrizione alla facoltà sarà libera.

Scuola, Esami di Maturità

Cambiamenti in vista riguardo i test di Medicina. Il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, ha intenzione di rivisitare il sistema di selezione italiano per la Facoltà di Medicina, facendo riferimento al sistema francese, che prevede “accesso al primo anno libero e selezione alla fine di esso su base meritocratica”.

Ad annunciarlo è stata la stessa Giannini, sulla pagina Facebook di Scelta Civica nel corso di un botta e risposta con internauti che hanno affrontato la questione delle scuole di specializzazione. Il ministro ha scritto esattamente queste parole: “Il Miur ha trovato una quota di fondi per arrivare a un aumento che però non è sufficiente al ripristino delle quote dello scorso anno. Abbiamo chiesto al Mef di aggiungere i fondi mancanti”.

Nel corso di un’intervista a Radio Capital, la Giannini ha espresso nuovamente la sua volontà di cambiare le modalità di accesso alla facoltà di Medicina: “Anche i miei predecessori avevano espresso dubbi motivati sulla qualità dei test, ci sono state rivisitazioni continue. Non bastano due ore per decidere il futuro della vita di una persona. Vogliamo una selezione che sia la migliore possibile e per questo c’è l’ipotesi di lasciare libera l’iscrizione al primo anno e poi avere una selezione durissima per poter accedere al secondo anno. Così si iscriverebbero i più motivati“.

E’ intervenuto sulla questione Gianluca Scuccimarra, il coordinatore dell’Unione degli Universitari, il quale ha espresso la sua soddisfazione a nome di tutti gli studenti universitari, perché dopo tante battaglie e ricorsi negli anni, sono riusciti a dimostrare che, effettivamente, bisognava rivedere un sistema al collasso e questa ne è la prova.

Anche Virgilio Falco, portavoce di Studicentro, ha dichiarato: “E’ giusto, che le modalità con le quali si giudicano decine di migliaia di studenti ogni anno siano al centro dell’interesse del ministro e del governo. Solo non vorremmo correre il rischio di dare delle risposte parziali e insufficienti alle esigenze delle aspiranti matricole, che chiedono solo di avere trasparenza e meritocrazia prima di essere valutati per accedere alle facoltà a numero chiuso”.

Fonte: IlfattoQuotidiano.it

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